Vostra madre è venuta a trovarvi e davanti al cumulo di vestiti da stirare stipati nell’armadio e la pila di jeans e magliette accumulati sul pavimento, i suoi rimbrotti sono arrivati puntuali come un orologio. Sicuramente non si tratta di un bello spettacolo, ma ci sono persone destinate ad essere per sempre disordinate. Non perdete tempo con rimproveri e rimorsi: il disordine domestico in realtà aiuta a pensare meglio.
Il caos visivo aiuta a pensare. Molto spesso la formazione caotica di oggetti inizia in ufficio o sulla nostra scrivania in casa, per poi ripercuotersi su tutto l’ambiente circostante, camera da letto e soggiorno compresi. Le menti creative o quelle che faticano a percorrere schemi logici per la ricerca di soluzioni ambientali ottimali, ragionano con l’emisfero destro del cervello, che funziona meglio in ambienti colorati, intuitivi e creativi. Infatti il caos visivo può favorire a focalizzarsi meglio sul compito che stiamo svolgendo, potenziando la creatività e la capacità di problem solving. Questo tesoro cognitivo viene attivato grazie al fatto che il cervello, davanti alla confusione, tende a semplificare, concentrandosi su ciò che è davvero importante. In questo testimonianze fotografiche come la scrivania ingombra di carte di Albert Einstein, suggeriscono di circondarci della più grande confusione di oggetti in torno a noi per essere davvero geniali.
Trovano sempre tutto. I disordinati poi, misteriosamente, trovano sempre tutto. Davanti a questo mistero, i maniaci dell’ordine possono anche storcere il naso, ma è provato che coloro che sono incapaci di creare un ambiente rigoroso e privo di confusione, in realtà si orientano nello spazio grazie ad un altro tipo di logica, quella intuitiva, supportata dall’aiuto fondamentale della memoria visiva che raggruppa gli oggetti per categorie semantiche piuttosto che per funzionalità. A sostegno di questa tesi arriva il saggio del giornalista David H. Freedman, A perfect mess (Un casino perfetto), che spiega anche che sono proprio le persone ordinate a perdere più tempo nella ricerca dei propri oggetti.
I 10 passi verso l’ordine. Tuttavia, per evitare il linciaggio materno e avere una tana presentabile per gli ospiti, ci si può sempre trasformare in persone finto-ordinate in 10 mosse. Regola numero uno: vietato dire “Lo faccio dopo”. Questo atteggiamento è il principio del gorgo in cui troverete la maglietta che cercate da una settimana. A tal proposito, segue la regola numero due: non usare la sedia come un armadio. Meglio riporre tutto prontamente al suo posto. Questo ci porta direttamente alla triste regola numero tre: tenete sempre in ordine l’armadio, solo così (ed evitando di mettere le cose nel primo spazio libero) potrete assicurare al vostro guardaroba e alla vostra stanza una parvenza di ordine più costante.
Rifate subito il letto, prima ancora di fare colazione o di andare in bagno! Lavate i piatti dopo ogni pasto perché una cucina sporca è lo spettacolo più disgustoso da offrire ai vostri ospiti. Riponete le chiavi di casa sempre nello stesso posto: uno svuota tasche o un gancio vicino all’ingresso vi saranno di notevole aiuto. Abbiamo parlato di come costruire una casetta fatta su misura per le nostre scarpe, quindi meglio evitare di seminarle in giro: non cresceranno alberi-scarpa nel salotto! Dedicate un cassetto o una cartellina alla corrispondenza, così da non perdere di vista le bollette. Infine, la regola d’oro: ogni settimana dedicate un po’ di tempo al riassetto generale. Fate un giro per la casa e osservate se c’è qualcosa fuori posto e ripristinate l’ordine iniziale.