Può presentarsi la necessità o anche solo il desiderio di aumentare la metratura del proprio appartamento, e subito viene in mente di utilizzare superfici aperte come i balconi, chiudendoli con una veranda.
Un intervento di questo tipo è molto significativo dal punto di vista urbanistico perché attraverso la trasformazione di una superficie aperta in volume chiuso, aumenta automaticamente quello dell’immobile. Il condomino, quindi, è libero di mutare la destinazione della propria unità immobiliare purché non arrechi danno o pregiudizio alle parti comuni, sempre osservando le norme urbanistiche ed il regolamento di condominio.
Il condomino può trasformare in veranda un balcone di sua proprietà esclusiva, ma è vietato realizzare opere che impediscano in modo evidente le utilità conseguibili dalla cosa comune.
Il proprietario ha dei limiti da rispettare, nel momento in cui decida di realizzare una veranda:
le nuove opere non devono essere vietate dal regolamento condominiale;
le nuove opere non devono arrecare danno alle parti comuni dell’edificio, o pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza dell’edificio;
le nuove opere non devono pregiudicare il decoro architettonico del fabbricato, rispettandole linee e delle strutture che connotano il fabbricato;
le nuove opere non devono assolutamente ridurre le utilità che gli altri condomini possono trarre dalle parti comuni.
Il condomino che intende realizzare una veranda – inoltre – deve sempre avvisare preventivamente l’amministratore del condominio.
La trasformazione del balcone in veranda non implica il rispetto delle norme sulle distanze minime, ma deve essere elevata sino alla soglia del balcone sovrastante e limitata esattamente all’area del balcone, senza debordare dal suo perimetro. La copertura del balcone in veranda non implica un ricalcolo dei millesimi dell’appartamento, nonostante l’aumento della superficie.
Purtroppo spesso non è possibile presentare alcuna pratica edilizia all’Ufficio Tecnico del Comune di appartenenza in quanto la realizzazione di veranda implica pur sempre un aumento di volumetria dell’immobile. Si può quindi optare per un modello che sia amovibile oppure, sempre se il regolamento di condominio lo consente, limitare la propria idea di veranda ad un mobile, facilmente smontabile, che in molti utilizzano come ripostiglio/lavanderia fuori al balcone. Ovviamente la normativa può variare in base alle normative regionali vigenti: informatevi quindi su quale sia il regolamento urbanistico della vostra città o rivolgetevi ad un tecnico di vostra fiducia che saprà aiutarvi in merito!
Se invece la veranda è stata realizzata già diversi anni fa ed, all’epoca, fu fatta richiesta di condono da parte di colui che la costruì, allora è possibile che ad oggi, se l’immobile non si trova in zona vincolata o all’interno del centro storico di Napoli e se sono stati correttamente pagati tutti gli oneri, abbiate già ottenuto il dispositivo dirigenziale con l’accoglimento della vostra richiesta di condono che vi ha quindi legittimato a tutti gli effetti la vostra veranda! A questo punto potete passare al punto successivo!
Indice
La veranda in balcone – Tipologie e materiali
Una volta ottenuto, se e quando possibile, il permesso di poter effettuare la trasformazione dal punto di vista urbanistico, bisognerà scegliere la migliore soluzione dal punto di vista strutturale: si dovrà inizialmente valutare se la chiusura verrà effettuata solo con vetrate, con vetrate e muratura o con muratura. In caso della struttura mista, bisognerà calcolare, con l’aiuto di un tecnico strutturista, la portanza del solaio, con particolare se si tratta di una struttura aggettante come quella di un balcone.
Nel caso in cui la chiusura sia realizzata solo con vetrate, l’aspetto più importante da valutare é quello dell’isolamento termico: l’ideale sono i serramenti con profilo a taglio termico e doppi vetri, in maniera da garantire anche l’isolamento acustico, che garantisce l’adeguato confort ambientale.
La struttura portante può essere realizzata in :
legno opportunamente trattato per l’esterno;
PVC;
alluminio opportunamente trattato per l’esterno, che rappresenta la soluzione più utilizzata per la naturale resistenza alle intemperie.
Vetro per le vetrate
La caratteristica principale dei vetri di una veranda deve essere la sicurezza: i vetri devono resistere alle intemperie, ad eventuali attacchi da parte di ladri e malintenzionati, e devono resistere ad eventuali urti e rotture, in modo da non diventare pericolosi per chi occupa abitualmente la veranda.
Le tipologie di vetro sono:
vetro riflettente o assorbente: si tratta di vetri che fanno sì che il calore eccessivo dell’esterno non venga inglobato all’interno della veranda, ma che invece venga spinto verso l’esterno;
vetro basso-emissivo: è un vetro che durante la stagione fredda trattiene fino al 90% del calore accumulato all’interno della veranda, permettendo un notevole risparmio energetico;
vetro fonoassorbente: in grado di isolare a livello acustico la veranda.
Le aperture della veranda verso l’esterno possono essere:
a battente: è la classica apertura con ante;
a libro, dove le varie ante (più piccole) del vetro si impacchettano da un lato, scorrendo su un doppio binario;
scorrevoli, dove le ante aperte non occupano alcuno spazio, poiché scorrono lateralmente alle pareti.
Le finestre della veranda si possono chiudere e aprire tramite delle maniglie, realizzabili con forme, materiali e colori tra i più diversi: dall’alluminio anodizzato o verniciato, all’ottone, all’acciaio inossidabile.
Le dimensioni della veranda ovviamente personalizzabili, anche perché dipendono dalla superficie del balcone: le verande vengono quindi realizzate sempre su misura e secondo le scelte estetiche di chi la vive: l’interno può essere realizzato secondo il proprio gusto personale, mentre l’esterno può essere realizzato in modo completamente differente, se le esigenze estetiche del condominio o della zona lo richiedono.
La veranda comunque, nella maggior parte dei casi, non può costituire una stanza a sé stante, non può cioè essere adibita a luogo abitato, quindi non può essere una cucina, né un bagno, né tanto meno una camera da letto: potreste farne quindi un giardino d’inverno, una zona relax e lettura o, semplicemente, un ripostiglio per oggetti più delicati da riparare dalle intemperie. Scegliete lampade da terra oppure da muro da applicare alla parete dell’edificio per illuminare lo spazio verandato di notte.