Originaria delle zone desertiche del nostro pianeta ma presente nella maggior parte degli ambienti d’Europa, Africa, America ed Asia, la pianta grassa è sicuramente una straordinaria creatura capace di adattarsi alle più disparate condizioni climatiche. Piccolo serbatoio d’acqua, la pianta grassa richiede tanta luce e poche annaffiature, per cui può essere coltivata dai più “smemorati” o dai meno costanti senza creare danni alla pianta stessa!Vediamo come…
La pianta grassa, o meglio sarebbe dire la pianta succulenta, viene così chiamata per la sua caratteristica di contenere l’acqua nei parenquimi acquiferi, ovvero dei tessuti per l’appunto succulenti i quali conservano l’acqua per i periodi di siccità. L’acqua assorbita viene conservata in vari punti della pianta grassa, il tessuto si ispessisce ed è protetto da uno strato ceroso e dalla peluria, la fotosintesi avviene solamente nel fusto, le foglie sono molto poche, anche assenti o sono spinose: tutti piccoli trucchi della pianta grassa per non disperdere l’acqua immagazzinata. Le piante grasse caratterizzate da assenza di foglie a favore delle spine, presenza di fiori e di zone pelose sono raggruppate nel gruppo delle Cactacee, di cui fa parte il cactus. L’ambiente in cui la pianta grassa si sviluppa è arido e caratterizzato da periodi di pioggia alternati a periodi completi di siccità dove convivono con le piante xerofite, piante adatte a vivere in luoghi desertici. Questa capacità di conservare l’acqua permette alla pianta grassa di adattarsi ad ogni tipo di ambiente, per cui la troviamo in Europa come in America come in Africa e in Asia; le specie più grandi si trovano nelle zone del Messico e della California per il loro ambiente semi-arido. La pianta grassa necessita di molta luce e molta aria per cui è difficile che resista all’interno di appartamenti. Il terreno più adatto alla pianta grassa è molto poroso e poco drenante, composto di terra e sabbia grossolana o lapillo: la pianta grassa è abituata a vivere in luoghi desertici per cui le radici non devono rimanere immerse nell’acqua troppo a lungo e il terreno non deve essere capace di conservarla in quanto causerebbe il marciume delle radici. Essendo poco necessaria l’acqua, la pianta grassa va annaffiata all’incirca una volta a settimana nel periodo estivo mentre durante l’inverno sono sufficienti anche due annaffiature in un mese. Un aiuto alla pianta grassa è sicuramente la concimazione che va eseguita fra la fine dell’inverno e la primavera, utilizzando un concime possibilmente liquido, ricco di fosforo e potassio. La pianta grassa non necessita di continui rinvasi poichè cresce lentamente, è sufficiente cambiare il vaso ogni due anni, preferendo sempre quello di terracotta; al momento dell’acquisto, invece, le piante grasse sono solitamente vendute in piccoli vasi di plastica che vanno subito cambiati. La pianta grassa può essere riprodotta in diversi modi: il primo è col seme, metodo utilizzato dai vivaisti in serra; tramite germoglio in piante come l’agave o l’aloe, che producono germogli alla loro base che si possono prelevare e trapiantare; la talea, possibile su tutte le piante grasse e molto utile in caso di pianta danneggiata o malata poichè è sufficiente prelevare foglie o parti della pianta grassa e rinterrarle aspettando qualche giorno affinchè il taglio nella parte prelevata si asciughi; infine l’innesto, con il quale si uniscono due piante, utile nei casi di piante malate o troppo lente nella crescita. La fioritura della pianta grassa va generalmente da maggio a novembre mentre bisogna far attenzione sempre a non annaffiare troppo questa pianta poichè oltre al marciume radicale si possono creare funghi o altre malattie che distruggerebbero la pianta grassa.