Passeggiando per i parchi o nei giardini è possibile molto spesso trovare piccoli laghetti naturali o artificiali in cui galleggiano o dai quali emergono splendidi fiori e piante che rendono gli specchi d’acqua suggestivi e romantici. Ninfee, iris o calle acquatiche sono le protagoniste di questo gioco di acqua e colori, tutte piante acquatiche che si possono anche coltivare in casa propria o addirittura in vaso. Vediamo quello che c’è da sapere sulle piante acquatiche per poterle coltivare nel nostro giardino o sul nostro balcone…
Piante acquatiche: cenni generali e coltivazione delle piante acquatiche
Le piante acquatiche sono piante che prendono il loro nome dal fatto che hanno un fabbisogno idrico molto alto per cui necessitano di vivere immerse completamente nell’acqua o galleggianti o semisommerse dall’acqua. Le piante acquatiche sono di due tipi: le idrofite, che sono completamente sommerse e vivono in acque profonde per cui anche il fusto e le foglie sono immersi in acqua, e le elofite che vivono in in acque basse ed hanno il fusto e le foglie non immersi nell’acqua. Le radici delle piante acquatiche catturano l’ossigeno mentre a differenza delle altre piante, le acquatiche non hanno fusti molto spessi poichè vengono sostenute dall’acqua. Coltivare una pianta acquatica non è eccessivamente difficile. L’accorgimento più importante è quello di utilizzare un terriccio molto ricco composto di terra da giardino, sabbia e torba e una parte di letame maturo come fertilizzante.
Se coltiviamo le piante acquatiche in vasi o recipienti è sufficiente riempire per metà il contenitore di terriccio e per metà di acqua; nel caso di stagni o vasche bisogna porre sul fondo uno strato di ghiaia, poi il terriccio per un’altezza di almeno 30 cm e infine della sabbia per mantenere il terriccio intatto. La quantità d’acqua deve essere poi considerata a seconda della tipologia della pianta acquatica poichè alcune ne richiedono una maggiore quantità rispetto ad altre e nelle zone calde deve essere più abbondante in modo da mantenere più fresca la parte inferiore dell’acqua. L’acqua deve essere riposta nel contenitore o nello stagno gradualmente, un pò al giorno, poichè in questa maniera la temperatura dell’acqua raggiunge un livello idoneo alla pianta; questa l’operazione dell’aggiunta è preferibile svolgerla nelle ore calde della giornata. Dopo alcuni giorni è bene aggiungere altra acqua, lasciata prima riscaldare al sole per alcune ore, poichè dopol’impianto le radici delle piante acquatiche si allungano e trovano spazio assorbendo l’acqua all’interno del loro contenitore. La pianta acquatica può essere coltivata con semi o può essere moltiplicata tagliando il rizoma nel periodo autunnale nel quale vengono lasciate in parte le radici che vanno immerse in acqua e poi messe a dimora in primavera. Molto più semplice è l’acquistare le piantine acquatiche negli specifici negozi che vengono vendute in appositi cestini non visibili quando si trovano sul fondo del contenitore e immersi nell’acqua e metterle a dimora sempre in primavera. Durante l’inverno le piante acquatiche vanno concimate con concime organico dopo aver svuotato il contenitore dell’acqua.
Piante acquatiche: le ninfee
Tra le piante acquatiche più belle e sicuramente più conosciute vi sono indubbiamente le ninfee, di diversa tipologia, dalla bianca alla gialla alla viola. Le ninfee comprendono circa 40 specie e sono delle piante perenni le cui foglie fuoriescono dall’acqua. Le ninfee fanno parte della famiglia delle Nymphaeaceae e provengono dall’Asia, Australia e Sudafrica anche se si adattano benissimo al nostro clima. Le ninfee hanno delle belle foglie verde intenso che si aprono sull’acqua creando una sorta di tappetino verde mentre i fiori, che sbocciano in estate, sono coloratissimi e molto profumati. Le ninfee sono state molto amate ed apprezzate anche nell’antichità tant’è che gli Egizi le adoravano e le utilizzavano come simbolo nei geroglifici. La coltivazione delle ninfee segue le regole della coltivazione delle piante acquatiche: la profondità dell’acqua deve essere di almeno 40 cm, deve ricevere luce solare, il terriccio deve essere composto di terra, sabbia e torba ed è bene eliminare le parti deboli delle radici prima di metterle a dimora.