L’inquadratura è la scelta più difficile cui un fotografo è obbligato al momento dello scatto. Inquadrare – lo dice la parola stessa – corrisponde a creare un quadro che rappresenti una porzione di realtà: essa è sempre una scelta soggettiva, ma esistono delle tecniche che guidano il fotografo nella giusta resa dell’immagine che intende produrre; questa guida ti spiega e illustra queste tecniche.
Scegliere l’elemento di primo piano La prima cosa da fare è trovare un elemento focale, che catturi l’interesse dello spettatore, e che possa fungere da centro ideale della foto. Il primo piano interessante infatti aiuta lo spettatore ad accompagnare lo sguardo all’interno e attraverso l’immagine, oltre che ad aggiungere impatto e drammaticità. E’ possibile sfruttare ogni tipo di elemento, naturale o artificiale: rocce, massi, alberi, bacini d’acqua e pozzanghere, case, muri, persone, animali, insomma: ogni cosa vi suggerisca il vostro gusto personale.
Collocare l’elemento di primo piano: la regola dei terzi Una volta scelto l’elemento fondamentale della foto, bisogna collocarlo negli giusti spazi dell’immagine, per ottenere una buona composizione, che non risulti banale o incompiuta. Per far questo, è bene seguire la regola dei terzi: dividiamo idealmente l’immagine in tre parti, sia in orizzontale che in verticale: se il centro di interesse è collocato nella parte centrale della foto, esso dividerà a metà l’immagine lasciando nello spettatore un senso di incompiutezza. Per creare invece una composizione coinvolgente, collochiamo il soggetto nella prima o nella terza parte della foto, lasciando sempre libera quella centrale, sfruttando le linee di forza dell’immagine, come nell’esempio:
Siamo quasi alla fine della composizione: abbiamo scelto un elemento di primo piano, l’abbiamo collocato nella giusta porzione dell’immagine; quel che ci resta da fare è cercare quelle che vengono definite “linee di entrata”, così chiamate perché consentono all’occhio dello spettatore di “entrare” nell’immagine. Esse sono un potente aiuto compositivo, perché guidano lo sguardo verso l’interno e il cuore della scena e danno all’intera immagine un senso di profondità. Per far questo cerchiamo nell’immagine che stiamo per fotografare delle linee già presenti che ci conducano al nostro elemento di interesse; le linee più efficaci sono le linee diagonali, e l’osservatore non potrà fare a meno di seguirle e giungere con lo sguardo dove noi vogliamo condurlo.