Preparare i rifiuti, separarli, imbustarli e poi desiderare che spariscano per magia: questo è il mio sogno ricorrente. A volte spero di risvegliarmi e non trovare più i quattro contenitori e il loro (a volte maleodorante) contenuto. Ma la realtà è che i rifiuti esistono e danneggiano il nostro pianeta, specie se non ci occupiamo di separarli e destinarli al giusto luogo di riciclaggio. Tuttavia esiste un modo per trasformare i rifiuti indifferenziati in qualcosa di immediatamente utile. Come? Con il compostaggio domestico. Tramite un processo naturale, questo sistema permette di recuperare la parte umida di quello che consumiamo e di creare una sostanza adatta a nutrire il nostro giardino o il nostro orto, sostituendo con questo fertilizzante naturale i mille prodotti chimici che possiamo trovare nei negozi di giardinaggio. Difficile? Nient’affatto.
Cosa serve. Per il compost domestico serve innanzitutto un macchinario, non troppo costoso, chiamato compostiera, a cui affidare il processo di trasformazione. Sul mercato se ne trovano di diversi tipi e dimensioni, e il prezzo può andare dai 30 euro per modelli più semplici a oltre 100 per quelli più complessi e professionali. Ma per il nostro giardino o il nostro orto urbani, può andar bene anche un modello basico. Le potete trovare nei negozi di giardinaggio (o anche online!).
Come creare il nostro compost. Servono i tipici rifiuti organici della cucina e del giardino. Dalla cucina vanno bene verdura, bucce della frutta, il fondo del tè o del caffè. Invece non vanno bene scarti animali o i cibi cotti. Dal giardino vanno bene sfalci d’erba, foglie secche, paglia, cartone, trucioli. L’importante è che nel compost ci sia un equilibrio corretto di carbonio e azoto. Ma per riuscire non servono alambicchi da laboratorio. Basta tenere in equilibrio le sostanze che producono azoto (avanzi di cucina) con quelli che producono carbonio (quelli del giardino). Una composizione equilibrata è fondamentale perché rende il compostaggio veloce ed evita i cattivi odori (se sentite puzza di ammoniaca vicino alla compostiera, c’è troppo azoto ad esempio). Per rendere più rapido il processo, è importante anche sminuzzare il più possibile i componenti del compost. Proprio come se fosse una digestione!
La miscela. Quando avete la miscela, mettetela nella compostiera. È importante che questo macchinario sia in un punto del giardino o dell’orto non troppo umido, e magari al riparo di un albero, per proteggerlo dal caldo e dalla pioggia. Ora non vi resta che far passare 4-6 mesi e il processo sarà completo. A questo punto potete usare il fertilizzante per la semina. Oppure, se volete usarlo come vero e proprio terriccio, tenetelo in fermentazione per almeno 8-10 mesi. Aprite lo sportello e cominciate a coltivare.