Quando andiamo in casa di qualcuno, il nostro sguardo spesso si posa sulla libreria o sui quadri appesi alle pareti. Attraverso questi oggetti cerchiamo di capire qualcosa in più dei nostri ospiti. Ciò che invece colpisce sempre la mia attenzione sono i souvenir. Kitsch, vintage, di design: tutti, invariabilmente, mi attraggono e mi spingono a chiedere ai padroni di casa come, dove e quando li hanno comprati e perché hanno scelto proprio quelli. Poi ho scoperto che ogni souvenir in realtà svela qualcosa di chi lo possiede e che non tutti sono adatti ad essere esposti in salotto.
Il valore del souvenir. Il motivo per cui accumuliamo ricordini dai nostri viaggi è il valore emotivo legato al ricordo dell’esperienza vissuta: quell’oggetto andrà a rappresentare per noi tale valore, semplicemente stando lì, nell’ambiente in cui viviamo. Inoltre racconterà ai nostri ospiti le storie che abbiamo vissuto, senza a volte avere bisogno di parlare.
La gondola veneziana. Chi non ne ha mai vista una in miniatura in casa di qualche zia? In plastica o legno dipinto, stanno lì a ricordare questa misteriosa città che domina sull’acqua. La gondola così come le torri di Pisa o i posaceneri a forma di Colosseo, sono i classici souvenir un po’ kitsch molto di moda negli anni 60, ma che resistono benissimo alla crisi. Un esempio sono le classiche sfere con acqua e neve. Che ci sia scritto dentro una piccola scultura con su scritto I love New York o ci sia un delfino dell’acquario di Lisbona, fa poca differenza. Molti ne sono collezionisti compulsivi e le usano per creare un racconto fatto di oggetti per i propri viaggi. Chi è solito circondarsi di questi souvenir, è legato ai valori della tradizione e alle persone che si è incontrato, oltre ad essere rispettosi delle culture locali. Perfetta da tenere su una mensola in salotto: se confusa fra altri oggetti dello stesso genere, potrà raccontare per voi i vostri viaggi.
Rosa del deserto. Tunisia, Marocco, Egitto: chiunque abbia visitato questi Paesi, ne ha sicuramente una in casa. La rosa del deserto è una creazione minerale naturale molto comune nei paesi desertici. Può avere un colore che va dall’arancione al giallo ocra. In molte discipline meditative questa formazione a base di gesso viene usata come simbolo di amore puro e stabilizzatore di energie positive. Esposto nel vostro salotto o in un piccolo giardino di pietra in balcone, dirà ai vostri ospiti che siete delle persone rispettose delle tradizioni, ma anche amanti della natura e curiosi della vostra sfera personale.
Cibo e vini dal mondo. Per conoscere davvero un Paese e la sua cultura, bisogna sedersi a tavola e mangiare ciò che gli autoctoni mangiano. Nonostante le restrizioni delle compagnie aeree, i generi alimentari come la classica bottiglia di limoncello fatta ad Amalfi, sono ancora un must. Osservare la collezione di alcolici del vostro padrone di casa, vi farà intuire subito se avete davanti a voi una persona curiosa e soprattutto golosa, che non si sottrae alla sperimentazione, ma anzi viaggia per cercare, oltre a nuove esperienze, anche gusti e sapori sconosciuti.
Lanterne di carta. Tipico souvenir orientale, può rendere speciale la vostra casa. Si tratta di manufatti di antichissima tradizione, fatti con bambù e washi, una speciale carta giapponese, vengono usati durante le feste tradizionali o come semplici decorazioni domestiche. Ne bastano un paio (facilmente pieghevoli e trasportabili) sistemate in punti strategici di salotto, cucina e camera da letto, daranno alla vostra casa un tono più caldo e accogliente, senza rinunciare all’eleganza. Chi tiene in casa un oggetto come questo, è una persona concreta, che predilige l’utilità degli oggetti al loro pure valore ornamentale. È capace di declinare l’esperienza puramente ricreativa del viaggio nella quotidianità, includendo nella normale routine un pizzico di esoticità e creatività.
Acchiappasogni indiano. Non si tratta di un oggetto tipico legato ad una specifica località: potete trovarlo su qualsiasi bancarella in qualsiasi Paese del mondo, ma spesso il luogo in cui lo si acquista può fare la differenza. L’acchiappasogni è un manufatto associato agli indigeni del Nord America: anticamente serviva ad allontanare incubi o che sogni che non aiutavano la crescita spirituale di chi lo possedeva. Donato alla nascita a ogni bambino, questo doveva conservarlo per tutta la vita, decorandolo come meglio credeva. Si tratta di un oggetto comprato spesso per proprio gusto personale o associato ad un’esperienza particolarmente positiva: introdotto in casa, può preservare quella sensazione di benessere vissuta in viaggio. Chi compra oggetti scelti solo per compiacere il proprio gusto personale, non ha bisogno di ostentare le proprie esperienze, quanto invece di preservare la propria memoria in modo discreto. Il posto migliore dove tenere un acchiappasogni è senz’altro la camera da letto. Se di piccolo formato, può anche essere agganciato all’abatjour.
Vestiti dal mondo. Un poncho o una camicia a fiori in stile hawaiano non sono cose impossibili da vedere indosso alle persone. Eppure c’è una bella differenza tra chi può orgogliosamente dire “Questa camicia viene proprio dalle Hawaii” rispetto a chi vi confesserà di averla comprata nel primo store di catena per poche decine di euro. Comprare un capo di abbigliamento come souvenir è un altro modo di reinterpretare il viaggio, integrando un oggetto simbolo di quell’esperienza nella propria quotidianità.